Sindrome DRESS associata a diversi farmaci, inclusa la somministrazione di mezzo di contrasto a base di gadolinio

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Un ragazzo di 13 anni, ricoverato in ospedale con una sospetta pielonefrite, venne trattato con cefotaxima e vancomicina.

Il paziente fu sottoposto a risonanza magnetica con somministrazione di gadobutrolo, un mezzo di contrasto a base di gadolinio.

Dopo 22 giorni dalla risonanza, il ragazzo sviluppò febbre e rash maculopapulare pruriginoso al volto e al tronco.

Una settimana dopo, dal momento che era migliorato, il paziente venne dimesso, ma poche ore dopo sviluppò nuovamente febbre e aggravamento del rash, oltre a edema facciale e linfoadenopatia.

I risultati degli esami di laboratorio evidenziarono il seguente quadro:

  • Leucociti 21.370/µL con 8,3% di eosinofili (1770/µL), che 5 giorni dopo aumentarono a 22.270/µL con 15,9% di eosinofili (3530/µL);
  • AST 152 U/L; ALT 245 U/L; gamma-GT 123 U/L;
  • Azotemia 50 mg/dL e creatinina 1,19 mg/dL.

 

Venne sospesa la somministrazione di tutti i farmaci eccetto il metamizolo e la cloxacillina che furono continuati per 6 settimane.

Il trattamento con corticosteroidi (2 mg/kg) e antistaminici portò ad un miglioramento del quadro clinico e dei risultati degli esami di laboratorio.

Le condizioni del paziente migliorarono del tutto nell’arco di 2 settimane.

Poche settimane dopo, il ragazzo venne sottoposto ad un’altra risonanza magnetica con somministrazione di gadobutrolo per monitorare l’infezione.

La reazione avversa si ripresentò e si risolse spontaneamente.

 

Fu fatta diagnosi di sindrome DRESS (drug rash with eosinophilia and systemic symptoms, reazione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici), che poteva essere stata causata dalla somministrazione di diversi farmaci, incluso il mezzo di contrasto utilizzato per l’esecuzione della risonanza magnetica.

La reazione si è verificata anche a seguito di una seconda somministrazione del mezzo di contrasto.

 

Le reazioni di ipersensibilità che si verificano a seguito della somministrazione di mezzi di contrasto a base di gadolinio sono rare e soprattutto di tipo immediato (2). Includono casi di anafilassi e occasionalmente possono avere esito fatale (3,4).

Sono stati riportati anche casi di reazione ritardata (5).

 

Bibliografia

  1. Macías-Iglesias EM, et al. DRESS syndrome induced by a gadolinium-based contrast agent in a 13-year-old boy. J Investig Allergol Clin Immunol 2022; 32: 238-240.
  2. Fok JS, Smith WB. Hypersensitivity reactions to gadolinium based contrast agents. Curr Opin Allergy Clin Immunol 2017; 17: 241-6.
  3. Dillman JR, et al. Frequency and severity of acute allergic-like reactions to gadolinium containing i.v. contrast media in children and adults. AJR Am J Roentgenology 2007; 189: 1533-8.
  4. Jung JW, et al. Immediate hypersensitivity reaction to gadolinium-based MR contrast media. Radiology 2012; 264: 414-22.
  5. Nagai H, Nishigori C. A delayed reaction to the magnetic resonance imaging contrast agent gadobutrol. J Allergy Clin Immunol Pract 2017; 5: 850-1.

 

Link

Sindrome da distress respiratorio acuto ad insorgenza ritardata indotta da un mezzo di contrasto a base di gadolinio

Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2022