Danno epatico associato a fingolimod. Autorità regolatoria neozelandese (Bollettino – Settembre 2021)

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

L’Autorità regolatoria neozelandese ha pubblicato un avviso (1) relativo al possibile rischio di danno epatico associato a trattamento con fingolimod, un farmaco impiegato nel trattamento della sclerosi multipla.

 

In pazienti trattati con fingolimod sono stati riportati casi di danno epatico clinicamente significativo e di insufficienza epatica acuta in cui si è reso necessario il trapianto di fegato.

 

Raccomandazioni

  • Prima di iniziare il trattamento è opportuno valutare i risultati degli esami di laboratorio che siano recenti (entro gli ultimi 6 mesi) ed in particolare i livelli di transaminasi e di bilirubina.
  • Bisogna misurare tali livelli periodicamente durante il trattamento e fino a 2 mesi dopo la sospensione della terapia con fingolimod.
  • È importante misurare immediatamente i livelli di transaminasi e di bilirubina qualora durante il trattamento il paziente manifesti segni e sintomi di danno epatico, tra cui nausea, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia, ittero e urine di colore scuro.
  • Il trattamento con fingolimod deve essere interrotto nei casi in cui il paziente abbia un livello di alanina aminotransferasi (ALT) superiore di 3 volte il range di riferimento e un livello di bilirubina serica totale superiore di 2 volte il range di riferimento.

 

Fino al 30 giugno 2021, il Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (Centre for Adverse Reactions Monitoring, CARM) della Nuova Zelanda aveva ricevuto 4 segnalazioni di aumento dei livelli degli enzimi epatici in cui il farmaco sospettato era il fingolimod.

 

Bibliografia

  1. Prescriber Update 2021; 42: 34–35.

 

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Ultimo aggiornamento: 14 ottobre 2021