Avviso su acido obeticolico: porre attenzione al dosaggio. FDA 1 febbraio 2018

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato un avviso relativo all’acido obeticolico, un farmaco impiegato nella colangite biliare primitiva.
Tale farmaco agisce aumentando il flusso biliare dal fegato e bloccando la produzione di acido biliare nel fegato, riducendo in tal modo l’esposizione del fegato a livelli tossici degli acidi biliari.

Tuttavia, gli operatori sanitari devono stare molto attenti al dosaggio, attenendosi ai regimi posologici riportati nel foglietto illustrativo del farmaco, in quanto dosi superiori a quelle raccomandate possono aumentare il rischio di scompenso epatico ed insufficienza epatica e talvolta di morte.

  • Si raccomanda uno stretto monitoraggio dei pazienti che presentano un maggiore rischio di sviluppare uno scompenso epatico, tra cui quelli con alterazioni dei parametri di funzionalità epatica (esempio bilirubina totale, INR, albumina) o con progressione verso la cirrosi. 
  • Qualora si manifestino segni o sintomi che indichino un inizio di scompenso, è necessario interrompere momentaneamente il trattamento con acido obeticolico.
  • Una volta che le condizioni del paziente ritornano alla situazione basale, è opportuno valutare attentamente i rischi e i benefici che deriverebbero dalla ripresa della terapia con questo farmaco.
  • I pazienti devono contattare immediatamente il proprio medico qualora insorgessero manifestazioni quali gonfiore addominale, ingiallimento della cute o delle sclere, feci scure o sanguinolente, presenza di sangue nell’espettorato o nel vomito, alterazioni mentali quali stato confusionale, eccessiva sonnolenza, difficoltà di linguaggio, cambiamenti d’umore o della personalità.
  • È importante che i pazienti riferiscano anche l’insorgenza di sintomi generali quali epigastralgia, nausea, vomito, diarrea, perdita dell’appetito, calo ponderale, astenia, senso di debolezza, febbre, brividi, capogiri e oliguria.

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Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2018