Epatotossicità associata ad ibrutinib. Autorità regolatoria australiana, aprile 2016

Paola Tarro. UOC Medicina Interna P.O. San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro di Giarre (CT) 

Ibrutinib è utilizzato per il trattamento di alcuni tipi di tumori del sangue, tra cui il linfoma mantellare e la leucemia linfatica cronica (compreso il linfoma a piccoli linfociti).

  • Sono stati segnalati casi isolati di epatotossicità di grado severo nel periodo post-marketing in pazienti trattati con ibrutinib.
  • Il tempo di insorgenza era variabile (da cinque giorni a tre mesi dopo l’inizio del trattamento con ibrutinib) e si raccomanda pertanto il monitoraggio della funzionalità epatica.
  • Questi eventi sono stati molto rari (<1/10.000) e nella maggior parte dei casi si sono risolti dopo una modifica della dose.
  • Il trattamento con ibrutinib deve essere interrotto se si sviluppano alterazioni della funzionalità epatica di grado ≥3.

Informazioni per gli operatori sanitari
Il monitoraggio della funzionalità epatica è raccomandato. Nei casi in cui si osservi un aumento dei test di funzionalità epatica di grado ≥3, con o senza un aumento della bilirubina, la terapia deve essere sospesa.
Una volta che i sintomi di epatotossicità diminuiscono fino al grado 1 o ai valori basali, la terapia con ibrutinib può essere ripresa alla dose iniziale. Se si ripresenta la tossicità, la dose dovrebbe essere ridotta di una capsula (140 mg). Se si ritiene necessario, può essere presa in considerazione una seconda riduzione della dose di 140 mg.
Se la tossicità persiste o si ripresenta dopo due riduzioni di dose, il trattamento con ibrutinib deve essere sospeso.

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Ultimo aggiornamento: 02 maggio 2016