Prevalenza e caratteristiche principali delle reazioni avverse ai farmaci che determinano un ricovero di urgenza negli anziani

A cura di Maria Elisa Raccuia ed Alessandra Russo. UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina

Nella popolazione anziana all’aumentato uso di farmaci e alla complessità dello stato di salute corrisponde un incremento del rischio di sviluppare reazioni avverse (ADR), anche a causa di una serie di cambiamenti fisiologici correlati all’età che incidono sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica.
Sulla rivista European Journal of Clinical Pharmacology è stato pubblicato un articolo (1) in cui vengono riportati i risultati di uno studio relativo alle ADR che insorgono negli anziani.

Lo studio aveva l’obiettivo di stimare la prevalenza di ricoveri urgenti correlati ad ADR in pazienti con età ≥65 anni, confrontare i tassi di mortalità intraospedaliera tra i pazienti ricoverati d’urgenza per ADR e quelli ricoverati per altre cause, caratterizzare le ADR, descrivere i farmaci coinvolti e valutare la politerapia e le sospette interazioni tra farmaci.
Nello studio è stato utilizzato il database istituzionale del programma di farmacovigilanza dell’ospedale universitario di Bellvitge (Barcellona, Spagna). Tale ospedale registra annualmente 33.000 ricoveri e circa 120.000 visite di emergenza. Il 10-12% dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso viene ricoverato e incide per circa il 46 % dei ricoveri ospedalieri totali. 

L’end point primario era rappresentato dai ricoveri urgenti a causa di una ADR in una popolazione con età ≥65 anni. Il periodo preso in considerazione era compreso tra gennaio 2008 e dicembre 2014.

Risultati

  • Durante il periodo in studio, sono stati ricoverati d’urgenza 60.263 pazienti di età ≥65 anni e in 1976 di tali ricoveri la causa è stata attribuita ad ADR (3,3%; IC 95% 3,1-3,4%).
    In totale, il 10,2% dei casi correlati ad ADR ha avuto un esito fatale durante la degenza ospedaliera; tuttavia, il tasso di mortalità in pazienti ricoverati per altre cause non è risultato differente in misura statisticamente significativa (9%; p=0,077).
  • Non sono state osservate differenze tra i tassi di mortalità specifici per età sia tra i pazienti ricoverati per ADR sia in quelli ospedalizzati per altre cause. Tuttavia, in ciascuna categoria, il tasso di mortalità specifico per età aumentava in maniera corrispondente all’età dei pazienti:
    • Tra i soggetti ricoverati per ADR aumentava da 8,3% nei pazienti di età compresa tra 65 e 74 anni a 12,7% in quelli con età ≥85 anni;
    • Tra i pazienti ospedalizzati per altre cause aumentava da 6,4% nei pazienti di età compresa tra 65 e 74 anni al 13,1% in quelli con età ≥85 anni.
  • La maggior parte dei pazienti (86%) era in politerapia al momento dell’arrivo in ospedale.
    I sottogruppi terapeutici più ampiamente coinvolti in esposizioni sospette includevano:
    • Antitrombotici (antagonisti della vitamina K, antiaggreganti, eparine): 27,1%
    • Diuretici (soprattutto diuretici dell’ansa): 14,5%
    • Inibitori del sistema renina-angiotensina (soprattutto ACE-inibitori e sartani): 12,1%
    • Antinfiammatori: 9,8%
  • Le più comuni reazioni avverse osservate includevano disturbi gastrointestinali (24,8%), renali e urinari (19,9%), neurologici e metabolici (11,4% ciascuno). Le reazioni più frequenti erano rappresentate dall’insufficienza renale acuta (22,9%), dal sanguinamento gastrointestinale a livello del tratto superiore e di quello inferiore (16,6% e 11,2%, rispettivamente). L’emorragia intracranica era riportata nel 9,3% dei pazienti. Inoltre, nel 3,7% dei casi si era verificata un’intossicazione da digitale. Altre ADR riportate in ≥2% dei pazienti includevano blocco atrioventricolare, ematoma muscolare ed iponatremia.
    Le associazioni tra farmaco e reazioni più spesso osservate erano rappresentate da:
    • Insufficienza renale acuta da inibitori del sistema renina-angiotensina con o senza terapia concomitante con diuretici e/o FANS.
    • Sanguinamento gastrointestinale correlato a terapia con antiaggreganti, anticoagulanti orali e FANS.
    • Emorragia intracranica da antagonisti della vitamina K con o senza assunzione di altri farmaci che aumentano il rischio di emorragie.
  • In 113 pazienti (5,7%) l’ADR è stata considerata la causa di morte. In 65 pazienti (57,5%) è stata riscontrata un’emorragia intracranica, correlata ad antagonisti della vitamina K in monoterapia o associata ad altri farmaci. In 12 pazienti (10,6 %) è stata diagnosticata un’insufficienza renale acuta da inibitori del sistema renina-angiotensina con o senza farmaci concomitanti.

In sintesi

Nello studio è stato osservato quanto segue:

  • In pazienti di età ≥65 anni, 1 ricovero d’urgenza su 30 era correlato ad ADR che potevano anche essere gravi e mettere in pericolo la vita.
  • Nella maggior parte dei casi, i pazienti erano in politerapia.
  • Di solito si trattava di reazioni ben note e dovute a pochi farmaci comunemente utilizzati.

Bibliografia

  1. Pedrós C, et al. Adverse drug reactions leading to urgent hospital admission in an elderly population: prevalence and main features. Eur J Clin Pharmacol 2016; 72: 219-26.

Link
Prescrizioni potenzialmente inappropriate negli anziani. Quale correlazione con l’insorgenza di reazioni avverse?

Ultimo aggiornamento: 03 aprile 2016