Reazioni cutanee di grado severo associate a trattamento con pembrolizumab

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Una donna di 33 anni, con una storia di carcinoma cervicale, venne trattata con pembrolizumab.

Dopo 4 settimane la paziente manifestò rash maculopapulare iperpigmentato, inizialmente localizzato e poi diffuso alla fronte, al tronco, alle cosce e alle labbra.

Venne fatta diagnosi di sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (toxic epidermal necrolysis, TEN) da pembrolizumab.

La donna venne trattata con prednisone.

I sintomi migliorarono nell’arco di pochi giorni e la dose di prednisone venne ridotta gradualmente.

 

La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (toxic epidermal necrolysis, TEN) sono reazioni avverse cutanee rare, ma di grado severo.

Possono essere causate da farmaci quali i FANS, gli antiepilettici e i barbiturici.

Raramente sono stati riportati casi di SJS/TEN associate a trattamento con pembrolizumab (2).

 

Bibliografia

  1. Pierre AB, et al. SJS/TEN immune-related dermatologic reaction secondary to immune checkpoint inhibitor pembrolizumab in skin of color. Gynecol Oncol Rep 2023; 50: 101290.
  2. Robinson S, et al. Pembrolizumab-induced stevens-johnson syndrome/toxic epidermal necrolysis in a patient with metastatic cervical squamous cell carcinoma: a case report. American Journal of Dermatopathology 2020; 42: 292–296.
Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2023