Fibrosi retroperitoneale da etanercept

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Una donna di 80 anni, affetta da artrite reumatoide, è stata trattata con metotrexato (8 mg/settimana) ed etanercept (25 mg/settimana, aumentato in seguito a 50 mg/settimana).

La patologia era stata in fase di remissione per circa 13 anni; in seguito il metotrexato era stato sospeso per motivi di sicurezza.

Sei mesi dopo, la paziente manifestò un aumento della frequenza urinaria.

La paziente venne ricoverata per malessere generale ed aumento dei livelli serici delle IgG4.

Venne fatta diagnosi di fibrosi retroperitoneale, disfunzione renale e idronefrosi bilaterale.

Venne posizionato con urgenza un catetere nella pelvi renale e venne somministrata una terapia a base di glucocorticoidi (metilprednisolone 1 g/die per via endovenosa per 3 giorni e poi prednisolone 40 mg/die per os).

L’idronefrosi migliorò.

Nell’arco di poche settimane migliorarono i risultati dei test di laboratorio, inclusa la creatinina serica.

La fibrosi retroperitoneale si ridusse, ma non scomparve del tutto.

La dose di prednisolone venne ridotta a 10 mg/die senza esacerbazione della fibrosi retroperitoneale e senza recidiva dell’insufficienza renale.

 

La fibrosi retroperitoneale è una patologia in cui l’infiammazione si diffonde intorno all’aorta addominale, le arterie iliache, gli ureteri e talvolta idronefrosi e insufficienza renale.

L’insorgenza di fibrosi retroperitoneale può essere determinata dal trattamento con ipnotici, antiepilettici, antipsicotici e inibitori del TNF (2).

 

Bibliografia

  1. Ogawa T, et al. The onset of IgG4-related retroperitoneal fibrosis under administration of a TNF inhibitor in a rheumatoid arthritis patient. Intern Med 2023; 62: 3251-3254.
  2. Brasselet D, et al. Drug-induced retroperitoneal fibrosis: a case/non-case study in the French PharmacoVigilance Database. Expert Opin Drug Saf 2020; 19: 903-914.

 

Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2023