Reazioni avverse associate a trattamento con clindamicina

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Un uomo di 33 anni venne ricoverato per la comparsa di lesioni cutanee pruriginose sull’intera superficie corporea insorte 7 giorni prima.

Due settimane prima, al paziente era stata diagnosticata un’infezione da HIV, con toxoplasmosi cerebrale e tubercolosi polmonare, per cui era stato trattato con sulfametossazolo + trimetoprim, gabapentin, acido folico, isoniazide, rifampicina, pirazinamide e etambutolo.

Inoltre, 10 giorni prima, l’uomo era stato trattato con clindamicina.

All’esame obiettivo, la pressione arteriosa era 110/70 mmHg, la frequenza cardiaca 103 battiti/minuto, frequenza respiratoria 18 atti/minuto e la temperatura corporea 37°C.

Il giorno del ricovero, i risultati degli esami di laboratorio erano i seguenti: emoglobina 8 g/dL, ematocrito 22,3%, leucociti 2950/µL (eosinofili 15%, neutrofili 73%, linfociti 4%, monociti 5%) e piastrine 2000/µL.

Venne fatta diagnosi di reazione avversa cutanea e trombocitopenia indotte da clindamicina. Pertanto, il trattamento con questo farmaco venne immediatamente interrotto e il paziente venne trattato con metilprednisolone per via endovenosa e con trasfusioni di piastrine.

Le lesioni cutanee migliorarono e sia i livelli di emoglobina sia quelli delle piastrine iniziarono ad aumentare.

Dopo 10 giorni di ricovero, venne dimesso con un valore di emoglobina pari a 11,6 g/dl e una conta piastrinica pari a 42.000/µL.

Dopo alcuni giorni l’emoglobina era 12,5 g/dl e le piastrine 54.000/µL.

Le lesioni cutanee si risolsero completamente.

 

Bibliografia

  1. Hardjo Lugito NP, et al. Immune-Mediated Adverse Drug Reactions (IM-ARDs) in the Form of Drug-Induced Immune Thrombocytopenia and Cutaneous Adverse Drug Reactions (CARD) Due to Clindamycin in an Human Immunodeficieny Virus (HIV) Patient. Am J Case Rep 2023; 24: e938358.
Ultimo aggiornamento: 06 marzo 2023