Reazioni avverse associate a trattamento con azatioprina

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

Caso clinico (1)
Una donna di 59 anni fu sottoposta a trapianto renale all’inizio del 2015. Il trattamento immunosoppressivo iniziale includeva micofenolato mofetil, prednisolone e tacrolimus.
Dopo il trapianto la paziente lamentò l’insorgenza di diarrea cronica che fu correlata alla terapia con micofenolato.
Nel gennaio 2016, la diarrea della paziente peggiorò, per cui venne ricoverata in ospedale. Il trattamento con micofenolato venne sospeso e fu iniziata una terapia con azatioprina.
Un mese dopo aver iniziato il trattamento con azatioprina, fu riscontrata una severa pancitopenia per cui la donna venne ricoverata nuovamente in ospedale.
La terapia con azatioprina venne interrotta, ma la pancitopenia persistette nonostante tre settimane di trattamento con filgrastim e derivati del sangue. La situazione si complicò ulteriormente con la comparsa anche di una neutropenia febbrile e di sepsi.
La donna morì un mese dopo per insufficienza multi-organo secondaria di insufficienza del midollo osseo.

Discussione
L’azatioprina sopprime il sistema immunitario ed è impiegata in diverse patologie.
Una volta che l’azatioprina viene convertita in metaboliti inattivi, si riduce il rischio di mielosoppressione.
Tuttavia, in pazienti con polimorfismo genetico, ci può essere una ridotta attività dell’enzima che metabolizza l’azatioprina, che determina un eccessivo effetto mielosoppressivo dell’azatioprina, con esito potenzialmente fatale.
Pertanto, è consigliabile raccomandare ai pazienti in trattamento con azatioprina di eseguire periodicamente esami di laboratorio come l’emocromo completo, soprattutto durante i primi tre mesi di terapia (almeno una volta la settimana).

Bibliografia

  1. Australian Prescriber 2017; 40: 109.

Link
Australian Prescriber

Ultimo aggiornamento: 06 settembre 2017