Ginecomastia indotta da farmaci: casi segnalati al Ministero della Salute neozelandese

A cura di Ilaria Marcianò. UOSD Farmacologia Clinica. AOU “G. Martino” Messina
 
La ginecomastia consiste nella proliferazione benigna del tessuto ghiandolare mammario dell’uomo, a causa di uno squilibrio tra gli effetti degli estrogeni rispetto a quelli degli androgeni sul tessuto mammario. È stato stimato che i farmaci causino il 10-25% di tutti i casi di ginecomastia.
 
Nei pazienti di sesso maschile, la proliferazione del tessuto mammario potrebbe essere dovuta a ginecomastia, pseudo-ginecomastia o cancro alla mammella.
L’esame obiettivo risulta quindi indispensabile per distinguere la causa, mentre le tecniche di imaging e ultrasonografiche possono essere considerate nel caso di sospetto carcinoma (1-4).
Una volta confermata la ginecomastia, è necessario valutare possibili cause reversibili del fenomeno, inclusi farmaci sia da prescrizione che da banco. Nei pazienti senza un’apparente causa di ginecomastia, alcuni esami di laboratorio possono risultare utili, tra cui quelli relativi alla funzionalità epatica, renale e tiroidea o quelli relativi ai livelli ormonali (es. testosterone, estradiolo, LH, FSH, hCG e prolattina), che potrebbero consentire di individuare eventuali squilibri ormonali.

I farmaci possono causare ginecomastia attraverso una serie di meccanismi che comprendono:

  • Aumento dei livelli serici di estrogeni o dell’attività estrogeno-simile
  • Riduzione dei livelli di testosterone
  • Ipogonadismo
  • Effetti anti-androgeni
  • Aumento dei livelli di prolattina.

Molti farmaci comunemente prescritti sono stati riportati come possibile causa di ginecomastia (4).

Casi in Nuova Zelanda
Fino al 30 giugno 2016, il CARM (Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse) neozelandese ha ricevuto 124 segnalazioni di ginecomastia che si sospettava fosse causata da farmaci (nel 4,8% delle segnalazioni si trattava di pazienti di sesso femminile). Le segnalazioni coinvolgevano 135 farmaci sospetti, in quanto in alcuni casi erano sospettati più farmaci. L’età media dei pazienti nelle segnalazioni era pari a 58 anni.
Nella Figura 1 sono riportati i 10 farmaci più frequentemente segnalati. Questi farmaci riguardano il 65% di tutte le segnalazioni. Tra queste (n= 81), 67 segnalazioni riportavano il tempo intercorso prima dell’insorgenza della ginecomastia: in 6 segnalazioni, la ginecomastia era insorta entro un mese, mentre in 61 casi in un arco temporale  ≥ 1 anno.
 
Figura 1. Primi 10 farmaci associati a ginecomastia nel database CARM (numero di segnalazioni)

Punti chiave

  • I farmaci causano il 10-25% di tutti i casi di ginecomastia.
  • Nei pazienti di sesso maschile che sviluppano ginecomastia, è opportuno considerare la possibilità di una reazione da farmaco, anche se è stato assunto da un po’ di tempo.
  • La ginecomastia può persistere anche dopo che è stato interrotto il farmaco che ne ha causato l’insorgenza.

Bibliografia

  1. Deepinfer F, Braunstein GD. Drug-induced gynecomastia: an evidence-based review. Expert Opin Drug Saf 2012; 11: 779-95.
  2. Braunstein GD. Clinical practice. Gynecomastia. N Engl J Med 2007; 357: 1229-37.
  3. Eckman A, Dobs A. Drug-induced gynecomastia. Expert Opin Drug Saf 2008; 7: 691-702.
  4. Narula HS, Carlson HE. Gynaecomastia – pathophysiology, diagnosis and treatment. Nat Rev Endocrinol 2014; 10: 684-98.

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Ultimo aggiornamento: 06 aprile 2017