Reazioni immunitarie sistemiche gravi associate a lamotrigina. FDA 25 aprile 2018

Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato un avviso per comunicare che la lamotrigina può determinare l’insorgenza di una reazione rara, ma molto grave, per cui viene attivato in maniera eccessiva il sistema immunitario.
Ciò può portare ad ospedalizzazione e persino a morte, specialmente se la reazione non viene diagnosticata e trattata rapidamente.
 
La reazione sistemica immunitaria, denominata linfoistiocitosiemofagocitica (hemophagocyticlymphohistiocytosis, HLH), determina una risposta incontrollata da parte del sistema immunitario. HLH di solito si presenta con febbre persistente e può portare a problemi severi a livello di fegato, reni e polmoni.
 
Gli operatori sanitari devono essere consapevoli che un tempestivo riconoscimento della reazione e un precoce trattamento della stessa sono importanti al fine di migliorare l’esito di HLH e ridurre la mortalità. La diagnosi è spesso complicata in quanto i segni e i sintomi precoci, come febbre e rash, non sono specifici.
Inoltre, bisogna raccomandare ai pazienti di consultare immediatamente il proprio medico qualora si sviluppino sintomi di HLH durante il trattamento con lamotrigina.
I sintomi che possono fare sospettare la presenza di HLH sono i seguenti:

  • Febbre e rash
  • Splenomegalia
  • Epatomegalia, con sintomi che possono manifestarsi a livello del quadrante superiore destro dell’addome (dolore, gonfiore, etc.)
  • Ingrossamento dei linfonodi
  • Colore giallo della cute e delle sclere
  • Citopenia
  • Aumento dei livelli di trigliceridi e bassi livelli di fibrinogeno
  • Sanguinamento insolito
  • Aumento dei livelli di ferritina
  • Problemi neurologici, tra cui crisi convulsive, difficoltà a camminare e disturbi visivi.

Inoltre:

  • Emofagocitosiidentificata con biopsia a livello del midollo osseo, della milza e dei linfonodi
  • Ridotta o assente attività delle cellule Natural Killer (NK)
  • Aumento dei livelli ematici di CD25 che dimostrano un’attivazione prolungata delle cellule immunitarie

Qualora si sospetti una reazione da lamotrigina, bisogna sospendere il trattamento.
Tuttavia, i pazienti non devono interrompere la terapia senza aver prima consultato il proprio medico.

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Ultimo aggiornamento: 05 maggio 2018