Trattamento con interferon beta-1a: quale possibile rischio di sarcoidosi? Ministero della Salute canadese 8 gennaio 2018

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
Il Ministero della Salute canadese ha pubblicato un avviso per comunicare che sono stati riportati alcuni casi a livello internazionale che indicavano una possibile associazione tra uso di interferon beta-1a e sarcoidosi.
 
Per tale motivo, il Ministero della Salute canadese ha condotto un’analisi per valutare tale rischio, pur non avendo ricevuto alcuna segnalazione nazionale di sarcoidosi in pazienti con sclerosi multipla trattati con interferon beta-1a.
 
Nell’analisi sono state incluse 81 segnalazioni internazionali, presenti nel Database delle Reazioni Avverse dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization’s Adverse Drug Reaction Database), relative a sarcoidosi manifestatasi in pazienti trattati con interferone beta-1a.
In quasi tutti i casi la reazione è stata considerata grave dagli operatori sanitari che hanno segnalato.
Su 81 casi, solo 5 riportavano informazioni sufficienti per poter effettuare un’ulteriore valutazione.
In 1 caso la sarcoidosi è stata direttamente associata al trattamento con interferon beta-1a.
 
Dall’analisi effettuata non è stato possibile giungere alla conclusione che tale farmaco abbia giocato un ruolo nello sviluppo di sarcoidosi, in quanto non era superiore rispetto alla popolazione generale.
Bisogna considerare infatti l’ampio numero di soggetti che ha utilizzato tale farmaco da quando è stato introdotto in commercio, oltre al fatto che i pazienti erano in trattamento anche con altri farmaci, erano affetti da patologie concomitanti e che i soggetti affetti da sclerosi multipla presentano un aumento del rischio di sviluppare sarcoidosi.
 
Una ricerca condotta in letteratura ha identificato 10 segnalazioni di sarcoidosi in pazienti trattati con questo farmaco, ma anche in questi casi non è stato possibile concludere che ci fosse una correlazione in quanto i soggetti assumevano anche altri farmaci ed erano presenti patologie concomitanti.

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Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2018