Reazioni cutanee associate a gliptine. Ministero della Salute canadese 25 gennaio 2018

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
Il Ministero della Salute canadese ha analizzato il rischio di sviluppare pemfigoide bolloso, una reazione cutanea, in seguito all’uso di inibitori del DPP-4 (dipeptidylpeptidase-4). Tali farmaci, noti anche con il nome di “gliptine”, sono impiegati nel trattamento del diabete mellito di tipo 2.
 
Al momento dell’analisi, il Ministero della Salute canadese non aveva ricevuto segnalazioni nazionali relative a tale rischio.
Nell’analisi non sono state prese in considerazione le segnalazioni internazionali in cui era riportato come farmaco sospettato il sitagliptin o il linagliptin in quanto era presente già un’avvertenza relativa al potenziale rischio di tale reazione avverse in associazione a questi due antidiabetici.
 
Sono state identificate a livello internazionale in totale 24 segnalazioni gravi di pemfigoide bolloso, di cui 16 associate ad alogliptin ed 8 a saxagliptin. In tutti e 24 i casi, l’associazione è stata valutata come “possibile”. Possono aver giocato un ruolo anche altri fattori come l’età avanzata, la presenza di altre patologie e l’uso concomitante di farmaci che possono causare l’insorgenza di tale reazione cutanea.
Sono stati riportati 3 casi di decesso. In 1 di questi casi la correlazione tra insorgenza della reazione cutanea ed assunzione del farmaco antidiabetico è stata valutata come “possibile”.
 
Una ricerca effettuata nel Database delle Reazioni Avverse dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization’s Adverse Drug Reaction Database) ha evidenziato che tali reazioni sono riportati con una frequenza superiore rispetto a quella attesa.
 
Inoltre, il Ministero della Salute canadese ha analizzato 16 pubblicazioni relative alla potenziale associazione tra questi farmaci e il rischio di sviluppare pemfigoide bolloso.
In 3 pubblicazioni è stato evidenziato che tale correlazione era associata all’impiego di tutti gli inibitori del DPP-4, mentre nei rimanenti articoli i casi si riferivano a specifici farmaci.
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Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2018