Reazioni avverse da nuovi anti-tumorali riportate in Nuova Zelanda

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
Atezolizumab, ipilimumab, nivolumab e pembrolizumab sono anticorpi monoclonali che bloccano proteine target sulle cellule del sistema immunitario.
In particolare ci sono due importanti recettori su cui agiscono tali farmaci il CTLA-4
(cytotoxic T-lymphocyte-associated antigen 4) e ilPD-1 (programmed cell death protein 1).
 
Atezolizumab, ipilimumab, nivolumab e pembrolizumab vengono impiegati nel trattamento di diverse neoplasie in stadio avanzato o metastatizzate.
 
L’utilizzo di tali farmaci è associato ad una serie di reazioni avverse immuno-mediate:

  • polmonite
  • colite
  • epatotossicità
  • nefrite e disfunzione renale
  • endocrinopatie
  • reazioni cutanee
  • reazioni gastrointestinali
  • reazioni neurologiche
  • pancreatite
  • neuropatie

Tutti i pazienti in trattamento con questi farmaci devono essere attentamente monitorati per la comparsa di segni e sintomi di reazioni avverse immuno-mediate.
Si ricorda agli operatori sanitari che tali reazioni avverse si possono verificare settimane-mesi dopo l’ultima dose.

  • Fino al 30 giugno 2017, il Centro Neozelandese per il Monitoraggio delle Reazioni Avverse (Centre for AdverseReactionsMonitoring, CARM) ha ricevuto 41 segnalazioni di reazioni avverse associate a questi farmaci.
  • Un’analisi dei dati ha evidenziato che sono stati segnalati anche due casi di diabete di tipo 1.

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Ultimo aggiornamento: 23 febbraio 2018