Inibitori della tirosin-chinasi e rischio di riattivazione dell’epatite B. Health Canada 4 maggio 2016

A cura di Claudia Giardina. UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina

Sul sito del Ministero della Salute canadese è stato pubblicato un avviso relativo al rischio di riattivazione dell’epatite B associato ad inibitori della tirosin-chinasi.

  • Casi di riattivazione del virus dell’epatite B (HBV) si sono verificati in pazienti portatori cronici di HBV dopo la somministrazione di inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL (imatinib, dasatinib, nilotinib, bosutinib, ponatinib). Alcuni casi di riattivazione di HBV hanno determinato lo sviluppo di insufficienza epatica acuta o epatite fulminante che hanno portato ad trapianto di fegato o a esito fatale.
  • Si raccomanda che:
    • I pazienti devono essere sottoposti a test per l’infezione da HBV prima di iniziare il trattamento con inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL.
    • Consultare tempestivamente medici esperti in patologie epatiche e nel trattamento dell’epatite B prima di iniziare il trattamento in pazienti portatori cronici di HBV (compresi quelli con la malattia in fase attiva) e nei pazienti che, durante il trattamento, risultano positivi al test per infezioni da HBV.
    • I pazienti portatori di HBV che richiedono un trattamento con TKI BCR-ABL devono essere strettamente monitorati per segni e sintomi di infezione attiva da HBV durante tutto il corso della terapia e per diversi mesi dopo l’interruzione della terapia.

Informazioni generali
Gli inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL sono indicati per il trattamento di particolari tipi di tumori del sangue, tra cui Leucemia Mieloide Cronica (LMC) con cromosoma Philadelphia positivo (Ph+) e Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) Ph+, e meno comunemente, per altri tipi di tumore.
Una recente revisione dei dati provenienti da studi clinici e dall’esperienza post-marketing ha evidenziato che la riattivazione di HBV può verificarsi nei portatori cronici di HBV, dopo aver ricevuto inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL. Alcuni di questi casi includevano insufficienza epatica acuta o epatite fulminante che hanno portato a trapianto di fegato o morte.
Queste segnalazioni indicano che la riattivazione del virus dell’epatite B può verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento con inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL, con casi segnalati in tutto il mondo tra le 3 settimane e oltre 8 anni dopo l’inizio del trattamento.
Alcuni di questi pazienti presentavano una storia documentata di epatite B e dopo aver iniziato il trattamento con inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL si è verificato un aumento della carica virale o una sierologia positiva con riattivazione del virus. Per gli altri casi, lo stato sierologico al basale non era noto.
La riattivazione dell’HBV è considerato un effetto di classe degli inibitori della tirosina chinasi BCR-ABL, sebbene, ad oggi, non sia noto il meccanismo e la frequenza di riattivazione del virus di HBV durante l’esposizione.

Informazioni per i pazienti
Prima di assumere imatinib, dasatinib, nilotinib, bosutinib o ponatinib, i pazienti devono informare il proprio medico, il farmacista o l’infermiere se hanno un’anamnesi positiva per l’epatite B. Questo perché questi farmaci potrebbero riattivare il virus dell’epatite B, che può essere fatale in alcuni casi.
Segni e sintomi dell’epatite includono: perdita di peso, febbre, dolori addominali, nausea e vomito seguita da ingiallimento della pelle (ittero).
Prima di iniziare il trattamento, è importante essere attentamente controllati dal medico per i segni di questa infezione. 

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Ministero della salute canadese

 

Ultimo aggiornamento: 08 giugno 2016