Neutropenia associata a ocrelizumab. Autorità regolatoria australiana 26 luglio 2021

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

L’Autorità regolatoria australiana (Therapeutic Goods Administration, TGA) ha pubblicato un avviso relativo ad un possibile aumento del rischio di neutropenia associata a trattamento con ocrelizumab.

 

L’ocrelizumab è un anticorpo (sottotipo di immunoglobulina G1) monoclonale ricombinante umanizzato anti-CD20, impiegato nel trattamento della sclerosi multipla.

 

Sono stati riportati casi di neutropenia ad insorgenza ritardata: sebbene alcuni casi fossero di grado 3 o 4, nella maggior parte dei casi si trattava di neutropenia di grado 1 o 2.

Tali casi sono stati riportati almeno 4 settimane dopo l’ultima infusione di ocrelizumab.

La neutropenia si può verificare anche diversi dopo la somministrazione di ocrelizumab come osservato in ambito post-marketing.

 

Il TGA ha valutato il rischio di insorgenza di neutropenia ad esordio ritardato a seguito del trattamento con ocrelizumab.

Fino al 16 giugno 2021, il TGA ha ricevuto 4 segnalazioni di neutropenia associata a ocrelizumab.

In 3 casi su 4, l’ocrelizumab era l’unico farmaco sospettato.

 

Raccomandazioni per gli operatori sanitari

  • La neutropenia ad esordio ritardato è un problema grave e richiede immediata diagnosi e un tempestivo trattamento.
  • I segni e i sintomi possono non essere evidenti all’inizio e si possono manifestare almeno 4 settimane dopo l’ultima somministrazione di ocrelizumab.
  • Pertanto, nei pazienti con segni e sintomi di infezione, si raccomanda la misurazione dei neutrofili nel sangue.

 

Bibliografia

  • Auer M, et al. Late-onset neutropenia in a multiple sclerosis patient after first dose ocrelizumab switched from rituximab. Mult Scler Relat Disord 2020; 43: 102155.
  • Cohen BA. Late-onset neutropenia following ocrelizumab therapy for multiple sclerosis. Neurology 2019; 92: 435-436.

 

Link

Ultimo aggiornamento: 06 settembre 2021