Potenziali rischi associati all’utilizzo di benzodiazepine. FDA 23 settembre 2020

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

La Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato un avviso relativo alle benzodiazepine, in particolare riguardo il rischio di abuso, dipendenza e sindrome di astinenza.

 

Le benzodiazepine sono impiegate nel trattamento di alcune patologie, tra cui l’ansia, l’insonnia e le crisi epilettiche.

 

L’FDA ha analizzato i dati post-marketing e la letteratura pubblicata relativa all’uso di benzodiazepine e rischio di abuso, dipendenza psichica e fisica.

I dati post-marketing suggeriscono che l’abuso di benzodiazepine è frequente e che i danni associati sono sostanziali, ma che si verificano principalmente quando i pazienti assumono benzodiazepine in combinazione con altri farmaci.

I dati epidemiologici relativi alla dipendenza da benzodiazepine e alla sindrome di astinenza sono limitati. Un piccolo numero di studi longitudinali pubblicati ha identificato alcuni possibili fattori di rischio, tra cui il sesso femminile, l’età avanzata, le condizioni di salute mentale e l’uso concomitante di alcuni farmaci (ad esempio antidepressivi) (1-3).

 

L’FDA ha analizzato 104 casi presenti nel database del sistema di segnalazione di eventi avversi della Food and Drug Administration (FDA Adverse Event Reporting System, FAERS) nel periodo compreso tra l’1 gennaio 1968 e il 30 giugno 2019, relativi ad abuso, dipendenza o sindrome di astinenza associati ad uso di benzodiazepine come unico farmaco e riportati dai pazienti e dagli operatori sanitari direttamente all’FDA.

 

La maggior parte dei pazienti ha riportato che la dipendenza e la sindrome di astinenza si sono sviluppate anche quando le benzodiazepine (clonazepam, alprazolam, lorazepam, diazepam, triazolam, oxazepam) erano state prescritte per uso terapeutico.

Circa l’80% dei casi riportati al FAERS descriveva una sindrome d’astinenza da benzodiazepine, inclusi effetti a livello del Sistema Nervoso Centrale (insonnia, aumento dell’ansia e degli attacchi di panico, alterazione della memoria, depressione), effetti cardiovascolari (alterazioni della frequenza e del ritmo cardiaco) e gastrointestinali (dolore addominale, nausea, diarrea).

Nella maggior parte dei casi i pazienti avevano utilizzato benzodiazepine per mesi-anni.

In alcuni casi, i pazienti riportavano che il prescrittore aveva interrotto bruscamente il trattamento invece di prescrivere una riduzione graduale per alleviare i sintomi della sindrome di astinenza.

Un importante limite nella valutazione di questi casi era rappresentato dalla difficoltà nel differenziare la sindrome d’astinenza dalla potenziale ripresa o continuazione dei sintomi per cui le benzodiazepine venivano utilizzate.

 

Per quanto riguarda gli operatori sanitari, è importante:

–  Prendere in considerazione le condizioni del paziente ed eventuali altri farmaci assunti in concomitanza, valutando il rischio di abuso e di dipendenza.

–  Limitare il dosaggio e la durata al minimo indispensabile in modo da raggiungere l’effetto clinico desiderato.

–  Ridurre gradualmente il dosaggio allo scopo di evitare l’insorgenza di una sindrome di astinenza.

–  Porre particolare attenzione quando le benzodiazepine vengono assunte in concomitanza con farmaci oppioidi.

 

Per quanto riguarda i pazienti:

–   Devono comunicare sempre al proprio medico tutti i farmaci che assumono, sia quelli da prescrizione che quelli da banco, oltre a riferire se fanno uso di droghe.

–    Non devono consumare alcol durante il trattamento con benzodiazepine, in quanto l’alcol può aumentare il rischio di effetti avversi gravi e pericolosi per la vita.

–   Devono assumere le benzodiazepine e tutti i farmaci esattamente nel modo in cui vengono prescritti dal proprio medico.

–   Non devono sospendere improvvisamente il trattamento con benzodiazepine, in quanto un’improvvisa interruzione o una riduzione del dosaggio troppo veloce può causare l’insorgenza di sintomi gravi di astinenza, come le crisi epilettiche che possono essere pericolose per la vita. Pertanto, è opportuno discutere con il proprio medico un programma per ridurre lentamente la dose e la frequenza di assunzione delle benzodiazepine.

–   Qualora si manifestino sintomi di astinenza (delirium tremens, depressione, allucinazioni, mania, psicosi, pensieri di autolesionismo) o se le condizioni di salute peggiorano, devono contattare il proprio medico.

–   Qualora si sviluppino disturbi respiratori o altri effetti collaterali come le crisi epilettiche, devono rivolgersi ad un operatore sanitario.

 

Bibliografia

1. Hermos JA, et al. Long-term, high-dose benzodiazepine prescriptions in veteran patients with PTSD: influence of preexisting alcoholism and drug-abuse diagnoses. J Trauma Stress 2007: 20: 909-14.

2.  Airagnes G, et al. Prevalence of prescribed benzodiazepine long-term use in the French general population according to sociodemographic and clinical factors: findings from the CONSTANCES cohort. BMC Public Health 2019: 19: 566.

3. Luijendijk HJ, et al. Determinants of chronic benzodiazepine use in the elderly: a longitudinal study. British Journal of Clinical Pharmacology 2008: 65: 593-599.

 

Link

–  FDA

Ultimo aggiornamento: 23 ottobre 2020