Ipocalcemia associata ad acido zoledronico. Ministero della Salute neozelandese giugno 2018

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

Key Messages

  • L’ipocalcemia è una reazione avversa frequentemente associata al trattamento con acido zoledronico.
  • Prima di iniziare un trattamento con acido zoledronico, è opportuno misurare i livelli serici di calcio e trattare una preesistente ipocalcemia.
  • In tutti i pazienti che ricevono una terapia con acido zoledronico, bisogna somministrare un’adeguata quantità di calcio e vitamina D.
  • Dopo aver iniziato una terapia con acido zoledronico, è importante monitorare i livelli serici di calcio e i parametri metabolici correlati.
  • È opportuno porre cautela quando l’acido zoledronico viene somministrato in concomitanza con farmaci che possono causare ipocalcemia.

Ipocalcemia

L’acido zoledronico, farmaco appartenente alla classe dei bifosfonati, viene utilizzato per la prevenzione di eventi scheletrici in pazienti con neoplasie avanzate a livello osseo e nel trattamento dell’ipercalcemia indotta da tumore, malattia di Paget ed osteoporosi.

L’ipocalcemia è stata riportata nel 5-10% dei pazienti trattati con infusione di acido zoledronico.
Poiché l’acido zoledronico riduce rapidamente il turnover osseo, si può sviluppare un’ipocalcemia transitoria che di solito si osserva dopo la prima infusione.
Sebbene la maggior parte dei casi sia di grado lieve ed asintomatica, sono stati riportati anche casi di grado severo con aritmie cardiache ed eventi neurologici (convulsioni, tetano e parestesia).
In alcuni casi, l’ipocalcemia può mettere in pericolo la vita.
I casi di grado severo si possono verificare entro 1 giorno, ma anche diversi mesi dopo l’inizio della terapia.

  • Nel periodo compreso tra maggio 2009 e dicembre 2017, il Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (Centre for Adverse Reactions Monitoring, CARM) della Nuova Zelanda ha ricevuto 10 segnalazioni di ipocalcemia associata ad acido zoledronico, di cui 1 ad esito fatale.
    In 9 casi l’unico farmaco sospettato era l’acido zoledronico.
    In 5 casi è stato riportato che i livelli sierici di calcio al basale erano normali, mentre negli altri 5 casi non era stato riportato.

Fattori di rischio

Il rischio di sviluppare ipocalcemia severa dopo infusione di acido zoledronico risulta aumentato nei seguenti casi:

  • Bassi livelli serici di calcio prima del trattamento
  • Somministrazione concomitante di corticosteroidi (1)
  • Inadeguata assunzione di calcio
  • Malattia di Paget
  • Una scarsa riserva paratiroidea
  • Carenza di vitamina D
  • Uso concomitante di aminoglicosidi, calcitonina e diuretici dell’ansa

Ridurre il rischio di ipocalcemia

Il rischio di ipocalcemia può essere ridotto:

  • Misurando i livelli sierici di calcio e correggendo l’ipocalcemia preesistente prima di iniziare il trattamento con acido zoledronico.
  • Fornendo adeguatamente supplementi di calcio e vitamina D durante la terapia.
  • Monitorando i livelli sierici di calcio (corretti per i valori di albumina) e i parametri metabolici correlati quali fosfato, magnesio e creatinina serica, dopo aver iniziato l’infusione di acido zoledronico.

Bibliografia

  1. Hanamura M, et al. Risk factors contributing to the development of hypocalcemia after zoledronic acid administration in patients with bone metastases of solid tumor. Biol Pharm Bull 2010; 33: 721–4.

Link

Ultimo aggiornamento: 28 giugno 2018