Farmaci per il trattamento dell’epatite C: possibili reazioni avverse a livello epatico. FDA agosto 2019

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

La Food and Drug Administration (FDA) ha ricevuto alcune segnalazioni in cui è stato riportato che l’utilizzo di Maviret (glecaprevir + pibrentasvir), Zepatier (elbasvir + grazoprevir) e Vosevi (sofosbuvir + velpatasvir + voxilaprevir), farmaci impiegati nel trattamento dell’epatite C cronica, hanno determinato un peggioramento della funzionalità epatica o insufficienza epatica.

 

Nella maggior parte dei pazienti, i sintomi si sono risolti o sono migliorati a seguito dell’interruzione del trattamento con questi farmaci.

 

  • L’FDA ha identificato 63 casi di scompenso epatico, inclusi casi di insufficienza epatica e casi ad esito fatale, associati all’utilizzo di Maviret (n=46), Zepatier (n=14), and Vosevi (n=3), riportati nel database del sistema di segnalazione di eventi avversi della Food and Drug Administration (FDA Adverse Event Reporting System, FAERS) e pubblicati in letteratura fino all’8 gennaio 2019.

In 10 casi erano riportati iperbilirubinemia e ittero senza aumento dei livelli delle transaminasi.

In 8 casi l’esito è stato fatale.

 

  • Su 63 casi, 13 erano relativi a pazienti senza cirrosi, 18 con cirrosi compensata, 21 con cirrosi scompensata, mentre in 11 casi la funzionalità epatica non era nota al basale.

Oltre la metà dei casi in cui era riportata l’assenza di cirrosi oppure la presenza di cirrosi compensata (Child-Pugh A) al basale non era stata correttamente classificata ed avevano una epatopatia avanzata oppure fattori di rischio preesistenti come una riduzione delle piastrine al basale, ipertensione portale ed abuso di alcool oppure altre patologie gravi che alterano il fegato prima di ricevere un trattamento che può aver direttamente contribuito allo sviluppo dello scompenso epatico o dell’insufficienza epatica.

 

  • Il tempo mediano di insorgenza di una reazione avversa a livello epatico o di scompenso epatico dopo l’inizio del trattamento era di 22 giorni (range 2 giorni – 16 settimane).

 

Le reazioni più spesso riportate includevano:

  • Iperbilirubinemia (n=42)
  • Ittero (n=32)
  • Ascite (n=27)
  • Encefalopatia epatica (n=12)

 

L’interruzione del trattamento ha determinato una risoluzione dei sintomi o riduzione dei livelli dei parametri di funzionalità epatica in 39 casi su 63.

Si sono verificati 2 casi di recidiva dei sintomi a seguito del rechallenge.

 

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Ultimo aggiornamento: 14 novembre 2019