Inibitori SGLT2 e rischio di chetoacidosi diabetica. Health Canada, 16 maggio 2016

Eleonora Mocciaro. UOSD Farmacologia clinica. AOU Policlinico “G Martino”, Messina

L’Autorità regolatoria canadese ha riportato che sono stati segnalati gravi casi di chetoacidosi diabetica (CAD) in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2 in trattamento con inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2).

Gli inibitori SGLT2 (canaglifozin, dapaglifozin, empaglifozin) rappresentano una classe di farmaci impiegati come ipoglicemizzanti orali per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 e non sono indicati per il trattamento del diabete mellito di tipo 1.

In alcuni casi è stata descritta una condizione atipica di CAD, con livelli di glucosio ematico solo moderatamente incrementati, condizione che potrebbe ritardare la diagnosi e dunque il trattamento efficace.
La CAD è una condizione grave, che richiede urgente ospedalizzazione e può compromettere la vita dei pazienti.
Il meccanismo con cui gli inibitori SGLT2 causano CAD non è ancora del tutto noto e di solito si sviluppa quando i livelli di insulina sono troppo bassi per prevenire l’accumulo di chetoacidi.
La CAD si verifica più frequentemente in pazienti con diabete di tipo 1 ed è di solito accompagnata da alti livelli di glucosio ematico.
Tuttavia sono stati riportati anche casi relativi a pazienti con diabete di tipo 2 e in alcuni casi i livelli di glucosio ematico sono risultati solo leggermente incrementati.
Nella maggior parte dei casi i pazienti con CAD sono stati ricoverati e la CAD si è verificata nei primi due mesi di trattamento. In numerosi casi, appena prima o contemporaneamente alla CAD, i pazienti manifestarono disidratazione, perdita di peso, infezioni, vomito, diminuzione della dose di insulina o scarso controllo del diabete.

L’Autorità regolatoria canadese raccomanda ai pazienti di contattare immediatamente il proprio medico qualora si manifesti uno dei seguenti sintomi di CAD:

  • perdita di appetito;
  • nausea;
  • vomito;
  • dolore allo stomaco;
  • sete eccessiva;
  • respiro rapido;
  • confusione mentale;
  • inusuale stanchezza;
  • odore dolce al respiro;
  • gusto dolce o metallico in bocca;
  • odore particolare delle urine o del sudore.

L’Autorità regolatoria canadese raccomanda agli operatori sanitari, prima di prescrivere un trattamento con inibitori SGLT2, di prendere in considerazione la storia personale del paziente e l’eventuale presenza di fattori che possono predisporre alla CAD, quali:

  • una dieta molto povera di carboidrati (può incrementare la produzione di corpi chetonici);
  • una grave malattia acuta;
  • disturbi pancreatici che causano deficit di insulina (diabete di tipo 1, storia di pancreatite o chirurgia pancreatica);
  • improvvisa riduzione della dose di insulina (incluso fallimento di pompa insulinica);
  • abuso di alcol;
  • condizioni che inducono una grave disidratazione;
  • ospedalizzazione per interventi chirurgici o gravi malattie.

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Ministero della Salute canadese

Ultimo aggiornamento: 08 giugno 2016