Sindrome serotoninergica: breve tempo di insorgenza, anche con la prima dose. Ministero della Salute neozelandese, marzo 2016

A cura di Claudia Giardina. UOSD Farmacologia Clinica. AOU Policlinico “G. Martino” Messina

  • La sindrome serotoninergica può verificarsi molto raramente dopo una singola dose di farmaco serotoninergico.
  • La sindrome serotoninergica può verificarsi anche quando la dose di un farmaco serotoninergico viene aumentata, con l’aggiunta di un altro farmaco serotoninergico, o in caso di sovradosaggio.
  • La maggior parte dei casi si verifica entro 24 ore dalla assunzione del farmaco sospetto.

Una recente segnalazione pervenuta al Centro di Monitoraggio delle Reazioni Avverse (CARM) neozelandese descriveva il caso di un paziente che ha sviluppato una sindrome serotoninergica dopo l’assunzione di una dose di escitalopram, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI). Entro 24 ore dall’assunzione dell’SSRI, il paziente ha sviluppato tachicardia, iperreflessia, irrequietezza e diaforesi (sudorazione profusa), compatibili con una diagnosi di sindrome serotoninergica. Questo caso evidenzia che i sintomi possono verificarsi entro poche ore dall’ingestione di una singola dose di un farmaco serotoninergico.
Le classi di farmaci associate alla sindrome serotoninergica comprendono gli antidepressivi (SSRI, inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina, inibitori della monoamino-ossidasi e antidepressivi triciclici), analgesici oppiacei (tramadolo, petidina), stimolanti del sistema nervoso centrale (anfetamine), prodotti erboristici (iperico) e altri agenti (blu di metilene, destrometorfano, linezolid).
La sindrome serotoninergica richiede una diagnosi clinica: la classica triade di manifestazioni comprende eccitazione neuromuscolare, disfunzione del sistema nervoso autonomo ed alterazione dello stato mentale (Tabella) (1-5). I casi lievi possono non essere facilmente identificati, ma la diagnosi deve essere sospettata se uno qualsiasi di questi sintomi o segni si manifesta dopo l’inizio o l’aumento della dose di un potente farmaco serotoninergico o subito dopo l’aggiunta di un secondo farmaco serotoninergico.

Tabella. Segni e sintomi della sindrome serotoninergica

Alterazione dello stato mentale

Agitazione o irrequietezza

Confusione

Ansia

Disfunzione del sistema autonomo (effetti sul funzionamento degli organi interni)

Ipertensione

Tachicardia

Ipertermia

Midriasi

Sudorazione

Flushing

Brividi

Diarrea

Eccitazione neuromuscolare (effetti sui nervi che controllano il movimento dei muscoli volontari)

Tremore

Clono (spontaneo, inducibile o oculare)

Mioclono

Iperreflessia

Ipertonia

Dei 19 casi di sindrome serotoninergica ricevuti dal CARM in cui era noto il tempo di insorgenza, la maggior parte (14 segnalazioni) si è verificata entro una settimana dall’inizio del trattamento con il farmaco sospetto. In un case-series di 39 casi di sindrome serotoninergica riportati in letteratura dal 1995 al 2000, circa il 75% dei casi si è manifestato entro 24 ore dall’inizio del trattamento oppure a seguito di una variazione della posologia o a causa di un sovradosaggio del farmaco serotoninergico (6). Il trattamento prevede la sospensione del farmaco serotoninergico e cure di supporto, che di solito permettono la risoluzione dei sintomi entro 24 ore.

Bibliografia

  1. Boyer EW, Shannon M. The Serotonin Syndrome. New England Journal of Medicine 2005;  352: 1112-1120
  2. Isbister GK, et al. Serotonin toxicity: a practical approach to diagnosis and treatment. Medical Journal of Australia 2007; 187: 361-365.
  3. Ables A, Nagubilli R. Prevention, Diagnosis, and Management of Serotonin Syndrome. American Family Physician 2010; 81: 1139-1142
  4. Buckley NA, et al. Serotonin syndrome. BMJ 2014; 348: g1626.
  5. Dunkley EJ, et al. The Hunter Serotonin Toxicity Criteria: simple and accurate diagnostic decision rules for serotonin toxicity. Queensland Journal of Medicine 2003; 96: 635-642
  6. Mason PJ, et al. Serotonin syndrome. Presentation of 2 cases and review of the literature. Medicine (Baltimore) 2000; 79: 201-209.

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Prescriber Update 2016; 37: 5-6

Ultimo aggiornamento: 04 aprile 2016