Rischi associati a farmaci per l’epatite C. Ministero della Salute canadese 10 novembre 2015

A cura di Alessandra Russo. UOSD Farmacologia Clinica. AOU “G. Martino” Messina

Il Ministero della Salute canadese ha pubblicato un avviso per comunicare nuove importanti informazioni relative a farmaci a base di una combinazione a dose fissa di ombitasvir + paritaprevir + ritonavir associata o meno a dasabuvir.

Tali farmaci sono impiegati nel trattamento dell’epatite C, un’infezione che può essere associata a cirrosi, cancro epatico e morte.

A livello internazionale, sono stati riportati casi di danno epatico grave (insufficienza epatica, che può esitare in trapianto epatico e morte). La maggior parte dei pazienti con esito grave erano già affetti da cirrosi prima di iniziare la terapia.
Il Ministero della Salute canadese ricorda agli operatori sanitari di non utilizzare tali farmaci in pazienti con alterazioni epatiche di grado severo (Child-Pugh Classe C) o moderato (Child-Pugh Classe B).

I pazienti non devono sospendere l’assunzione di questi farmaci senza aver prima parlato con il proprio medico in quanto l’interruzione di questi farmaci può causare resistenza ad altre terapie per l’epatite C.

Informazioni per i pazienti

  • I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico se, durante il trattamento con questi farmaci, si manifestano astenia, debolezza, mancanza di appetito, nausea e vomito, così come ingiallimento della cute e delle sclere, urine scure e alterazione del colore delle feci.

Informazioni per gli operatori sanitari

  • Questi farmaci sono controindicati in pazienti con alterazioni epatiche di grado severo (Child-Pugh Classe C) e non devono essere utilizzati in pazienti con alterazioni epatiche di grado moderato (Child-Pugh Classe B).
  • Bisogna monitorare attentamente i segni e i sintomi di peggioramento della patologia epatica come ascite, encefalopatia epatica e/o aumento della bilirubina diretta a livello ematico.
  • Il trattamento con questi farmaci deve essere interrotto se si manifestano segni clinici di infiammazione epatica accompagnati da aumento persistente delle transaminasi, della bilirubina diretta o dell’international normalized ratio (INR).

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Ultimo aggiornamento: 07 marzo 2016