Inibitori del SGLT2 e chetoacidosi diabetica. Ministero della Salute neozelandese dicembre 2015

A cura di Marica Anfuso Alberghina. UOSD Farmacologia Clinica. AOU “G. Martino” Messina

  • Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) (dapaglifozin, empaglifozin, canagliflozin) sono stati associati a casi di chetoacidosi diabetica (CAD).
  • La CAD associata agli inibitori SGLT2 può insorgere entro i primi mesi di trattamento ed ha una presentazione atipica.
  • I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi della CAD e rivolgersi immediatamente ad un medico qualora dovessero accusare questi sintomi.

Il Ministero della Salute neozelandese ha riportato che sono stati segnalati gravi casi di chetoacidosi diabetica (CAD) in pazienti in trattamento con inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) (dapagliflozin, empagliflozin, canagliflozin) per il diabete mellito di tipo 2.Circa la metà dei casi si sono verificati durante i primi 2 mesi di trattamento.

La chetoacidosi diabetica è di solito associata ad un aumento della glicemia.Tuttavia, in un certo numero di casi,i pazienti presentavano una situazione atipica, cioè soltanto un lieve incremento dei livelli di glucosio nel sangue.

I primi segni e sintomi della chetoacidosi diabetica includono: difficoltà respiratorie, nausea, vomito e anoressia, sete eccessiva, dolore addominale, confusione,astenia inusuale e sonnolenza. I sintomi più gravi comprendono disidratazione, difficoltà respiratorie, confusione e coma.

I pazienti devono essere informati di questi segni e sintomi e si raccomanda di rivolgersi immediatamente ad un medicoqualora dovessero manifestare uno qualsiasi di questi sintomi.

Al fine di prevenire un ritardo nella diagnosi, i pazienti che assumono inibitori SGLT2 e che presentano i sintomi di acidosi devono sottoporsi a test che consentono di rilevare un innalzamento dei chetoni,anche quando i livelli di glicemia sono quasi normali. Nel caso in cui si sospetti una chetoacidosi,il trattamento con inibitori SGLT2 deve essere interrotto.

A livello internazionale, la CAD è stata anche associata all’uso off-label degli inibitori SGLT2 in pazienti con diabete mellito di tipo 1.In Nuova Zelanda il diabete di tipo 1 non è un’indicazione approvata per questa classe di farmaci.

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Ultimo aggiornamento: 07 marzo 2016