Sospette reazioni avverse ad integratori alimentari per migliorare le prestazioni psicofisiche: segnalazioni spontanee dal sistema italiano di fitovigilanza

A cura di Antonella Di Sotto, Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”, Sapienza Università di Roma

 

(riferito da Ippoliti I, Menniti-Ippolito F, Mazzanti G, Di Giacomo S. Suspected adverse reactions to performance enhancing dietary supplements: Spontaneous reports from the Italian phytovigilance system. Phytother Res. 2021 Feb 10. doi: 10.1002/ptr.7040).

 

Gli integratori alimentari ad azione tonica e adattogena sono impiegati in diverse fasce della popolazione, tra cui atleti e soggetti astenici, per migliorare lo stato di benessere generale e favorire l‘adattamento dell’organismo ai fattori di stress della vita quotidiana.

In particolare, i tonici vantano la capacità di mitigare condizioni di debolezza fisica e carenza di tono, mentre gli adattogeni sono considerati utili per normalizzare le funzioni fisiologiche e aumentare la resistenza a diversi agenti stressogeni: tali effetti sembrano da ricondurre a meccanismi aspecifici e multitarget, coinvolti nell’attivazione di meccanismi di difesa e adattamento dell’organismo (1).

Diverse droghe vegetali, tra cui ginseng (Panax ginseng CA Meyer), eleuterococco (Eleutherococcus senticosus (Rupr. et Maxim.) Maxim.), tribolo (Tribulus terrestris L.), ginkgo (Ginkgo biloba L.), rodiola (Rhodiola rosea L.), astragalo (Astragalus membranaceous Bunge) e quelle contenenti caffeina (es. guaranà – Paullinia cupana Kunth.) sono incluse in preparati ad azione tonica e adattogena, vantando la capacità di stimolare le funzioni cognitive e le prestazioni fisiche; con le stesse finalità, si impiegano sostanze naturali, quali vitamine, creatina, beta-alanina, da sole o in associazione con preparati vegetali. Tuttavia, le evidenze cliniche a supporto dell’uso di questi integratori sono scarse e la sicurezza di impiego non è ben definita.

Nell’ambito del monitoraggio dei possibili rischi associati all’uso di prodotti naturali, sono state analizzate le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse a prodotti utilizzati per migliorare le prestazioni fisiche e cognitive, raccolte dal Sistema Italiano di Fitovigilanza tra marzo 2002 e settembre 2020.

Su 110 segnalazioni spontanee, 58 erano relative a prodotti a base di piante medicinali, da sole o in associazione con altre sostanze (e.g. vitamine, minerali), e vedevano coinvolti pazienti con età media di 39 anni (range 6-80 anni), di cui il 52% erano donne.

Nel 40% dei casi, le reazioni erano gravi, e la maggior parte ha richiesto il ricovero ospedaliero, con pericolo di vita per un paziente.

Le reazioni più frequenti erano dermatologiche e cardiovascolari, mentre quelle più severe erano a livello epatico (9 su 10). Il danno epatico è stato ascritto in genere alla presenza nei preparati di prodotti per i quali erano già noti alcuni casi di epatotossicità, tra cui maca, spirulina, curcumina, Camellia sinensis L., Polygonum multiflorum Thunb., Serenoa repens (Bar.) small e Lepidium meyenii Walp.; in un caso è stata rilevata nel prodotto la presenza, non dichiarata, di desometiltestosterone.

Nel 69% delle segnalazioni è stato riportato un dechallenge positivo, con un rechallenge positivo nel 15% dei casi.

Inoltre, nel 31% delle segnalazioni è stato riscontrato un uso concomitante di farmaci; infine, il 29% dei pazienti presentava condizioni predisponenti.

Tra le varie problematiche, vanno considerate le possibili interazioni dovute all’uso concomitante di farmaci ed integratori alimentari. Ad esempio, nel caso 24, l’assunzione di ginseng rosso (induttore del CYP450) con acenocumarolo (substrato dell’isoforma enzimatica CYP2C9) ha comportato una riduzione del tempo di protrombina, con un aumento del rischio di coagulazione intravascolare: tale effetto potrebbe essere dovuto ad una riduzione dei livelli plasmatici del farmaco. Analogamente, nel caso 55, l’assunzione concomitante del farmaco Mercilon® e di un estratto secco di Hypericum perforatum L. ha determinato lo sviluppo di menometrorragia, presumibilmente per incremento del metabolismo del farmaco e riduzione della sua efficacia terapeutica. Entrambi i casi potevano essere evitati, in quanto il rischio di interazioni farmacologiche era già indicato nel foglietto illustrativo di entrambi i farmaci: questo suggerisce l’importante ruolo del personale sanitario nell’informare i pazienti sui rischi connessi all’uso degli integratori alimentari.

Un ulteriore aspetto da considerare è la qualità degli integratori a base di piante medicinali: nel caso 36, l’analisi del prodotto sospetto (Epistane) ha rilevato la presenza di desossimetiltestosterone, un anabolizzante sintetico non dichiarato e incluso nell’elenco delle sostanze vietate nello sport, mentre nel caso 14, il prodotto sospetto (Dynamax extreme®) conteneva aspirina, ormoni tiroidei e sinefrina, farmaci il cui uso negli integratori alimentari è vietato sulla base della legislazione vigente. In quest’ultimo caso è importante sottolineare che l’integratore era stato acquistato dall’atleta su internet, dietro suggerimento di due amici bodybuilders che lo assumevano quotidianamente: questo evidenzia che l’accesso agli integratori alimentari attraverso canali di distribuzione non controllati può rappresentare un rischio per la salute del consumatore, in quanto spesso non sono note origine e composizione dei prodotti né possibili adulterazioni.

Alla luce dell’analisi condotta, gli autori concludono che il ricorso agli integratori alimentari a base di piante medicinali per potenziare le performance fisiche e cognitive può presentare problemi di sicurezza, ascrivibili a diversi fattori tra cui l’uso prolungato del prodotto, a volte in concomitanza di trattamenti farmacologici, l’impiego di prodotti multicomponente, per i quali è spesso difficile predire gli effetti fisiologici, problematiche di qualità, tra cui l’adulterazione con farmaci, e l’accesso al prodotto senza la supervisione di personale sanitario qualificato. In questo contesto, tenuto conto del fatto che per gli integratori alimentari non è richiesta la sorveglianza postmarketing, la segnalazione spontanea diventa l’unico strumento per il monitoraggio della loro sicurezza di impiego e dei potenziali rischi di tossicità.

 

Commento

Il rischio di reazioni avverse a prodotti di origine naturale suscita forti preoccupazioni a livello medico, per la possibile severità delle stesse, che talvolta possono mettere a rischio la vita del paziente, con ricadute a livello sanitario per i costi di ospedalizzazione e la cura dei pazienti.

Le preoccupazioni sono accentuate anche dall’accesso libero agli integratori alimentari, spesso in assenza di controllo da parte del personale sanitario, e dalla crescita costante del mercato di questi prodotti, che dimostra il grosso interesse del consumatore a fronte di una scarsa conoscenza dei rischi.

In questo scenario, il Sistema Italiano di Fitovigilanza svolge un ruolo centrale nella sorveglianza delle sospette reazioni avverse a questi prodotti.

Problematiche analoghe a quelle evidenziate per tonici e adattogeni sono emerse dall’analisi delle sospette reazioni avverse ad altre categorie di integratori alimentari (2-4), suggerendo la necessità non solo di stimolare la ricerca scientifica nel campo, ma anche di sensibilizzare gli utilizzatori finali e il personale sanitario.

A tal proposito, FederSalus ha siglato un accordo di collaborazione con l’associazione Nutrition Foundation of Italy (NFI), che sostiene la ricerca e la divulgazione nell’ambito della nutrizione, al fine di garantire un’informazione scientifica continua e rigorosa sugli integratori alimentari per medici e farmacisti (5). Considerando il loro ruolo di riferimento per i consumatori, queste figure professionali possono favorire l’uso razionale e consapevole degli integratori alimentari, fornendo anche gli strumenti utili per una corretta segnalazione spontanea di eventuali effetti indesiderati.

 

Riferimenti bibliografici

  1. European Medicine Agency, EMA (2008). Reflection paper on the adaptogenic concept, EMA/HMPC/102655/2007, London, England: Committee on Herbal Medicinal Products.
  2. Mazzanti G, Vitalone A, Da Cas R, Menniti-Ippolito F. Suspected adverse reactions associated with herbal products used for weight loss: spontaneous reports from the Italian Phytovigilance System. Eur J Clin Pharmacol 2019; 75: 1599-1615.
  3. Mazzanti G, Moro PA, Raschi E, Da Cas R, Menniti-Ippolito F. Adverse reactions to dietary supplements containing red yeast rice: assessment of cases from the Italian surveillance system. Br J Clin Pharmacol 2017; 83: 894-908.
  4. Menniti-Ippolito F, Ippoliti I, Pastorelli AA, Altieri I, Scalise F, De Santis B, Debegnach F, Brera C, Pacifici R, Pichini S, Pellegrini M, Rotolo MC, Graziano S, Palazzino G, Multari G, Gallo FR, Neri B, Giannetti L, Russo K, Fedrizzi G, Bonan S, Mazzanti G, Moro PA, Salvi E, Firenzuoli F, Valeri A, Moretti U, Traversa G, Silano M, Stacchini P, Boniglia C. Turmeric (Curcuma longa L.) food supplements and hepatotoxicity: an integrated evaluation approach. Ann Ist Super Sanita 2020; 56: 462-469.
  5. Federsalus (13 Aprile 2021). FederSalus sigla una collaborazione con Nutrition Foundation of Italy (NFI) per garantire un aggiornamento scientifico costante sul mondo degli integratori alimentari. LINK

 

Ultimo aggiornamento: 08 luglio 2021