Pericardite acuta con versamento da assunzione di Ippocastano

A cura di Silvia Di Giacomo, Dipartimento Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”, Sapienza Università di Roma
 
Il versamento pericardico è una condizione patologica dovuta ad un aumento della quantità di liquido nel pericardio. Le cause più note includono metastasi tumorali, infezioni batteriche o virali del pericardio e pericardite uremica. Ad oggi, non sono stati mai riportati casi di versamento pericardico a seguito di assunzione di prodotti a base di piante medicinali, sebbene alcuni preparati vegetali siano noti indurre reazioni avverse cardiovascolari (1,2).
Di seguito è riportato un caso di pericardite acuta con versamento pericardico, descritto da Edem et al., presumibilmente riconducibile all’uso di ippocastano (Aesculus hippocastanum L.) (3).
Un uomo di 32 anni, in precedenza in buona salute, è stato trasferito presso l’ambulatorio cardiologico del Tınaztepe Hospital (Izmir, Turchia) per uno stato di dispnea che durava da una settimana. All’auscultazione venivano riscontrate tachipnea e ortopnea con rantoli bilaterali. Il paziente era afebbrile e aveva una frequenza cardiaca di 88 battiti/min. La pressione sanguigna era 110/70 mm Hg e la frequenza respiratoria di 22 respiri/min.
All’anamnesi non risultava nulla di significativo, ma il paziente dichiarava di aver assunto, nel mese e mezzo precedente, un preparato a base di ippocastano.
L’esame ecocardiografico transtoracico ha evidenziato una frazione di eiezione cardiaca nella norma (valore pari al 55%), tuttavia era presente un esteso versamento pericardico circumferenziale di spessore fino a 3,9 cm. La radiografia del torace ha rivelato un’ombra cardiaca ingrandita e un versamento pleurico bilaterale. I test di laboratorio mostravano valori di ALT di 245 U/L e di PCR di 124,3 mg/dL.
Il paziente è stato sottoposto a terapia con steroidi per via endovenosa (40 mg/die), oltre ad ibuprofene (600 mg) e colchicina (0,5 mg), entrambi due volte al giorno. L’assunzione del preparato di ippocastano è stata sospesa.
Successivamente, all’ecocardiografia transtoracica sono stati evidenziati segni di distensione della vena giugulare, congestione epatica e segni di tamponamento cardiaco. Pertanto, il paziente è stato sottoposto a drenaggio del versamento pericardico e pleurico mediante finestra pleuro-pericardica. L’esame dei liquidi drenati ha evidenziato un versamento pericardico di tipo essudativo. La coltura del liquido pericardico e pleurico non mostrava crescita batterica e l’esame del fluido pleurico rivelava presenza di leucociti polimorfonucleati. L’esame dei campioni bioptici e di alcuni marker ematici (fattore reumatoide, anticorpi anti-nucleo, anti-muscolo liscio, anti-mitocondrio, anti-citoplasma dei neutrofili, ecc) ha permesso di escludere la presenza sia di formazioni maligne che di malattie reumatiche ed autoimmuni.
Durante l’ospedalizzazione la terapia steroidea è stata interrotta, a seguito della riduzione dei livelli di PCR (54,1 mg/dL), ma in seguito ripristinata a causa del peggioramento del versamento pericardico e di un nuovo incremento dei valori di PCR (97,2 mg/dL).
I livelli di ALT al momento del ricovero e il peggioramento dopo interruzione della terapia steroidea hanno supportato la diagnosi di pericardite acuta con versamento. Il trattamento con colchicina e ibuprofene è stato continuato fino a 3 mesi, mentre la terapia steroidea, migliorando rapidamente il versamento pericardico, è stata ridotta di 4 mg per settimana e sospesa in 2 mesi.
A 45 e 90 giorni dall’inizio della terapia i valori di PCR e l’esame ecocardiografico transtoracico erano tornati nella norma.
La valutazione dell’imputabilità, effettuata mediante il metodo di Naranjo (Naranjo Probability Scale), ha giudicato “probabile” (punteggio 6) l’associazione causale tra l’uso del preparato a base di ippocastano e la reazione avversa.
 
Commento
L’ippocastano è una pianta medicinale utilizzata sin dall’antichità per il trattamento di numerosi disturbi, tra cui disfunzioni vascolari, tosse, diarrea, dismenorrea e acufeni (4). Tuttavia, le attuali evidenze scientifiche ne giustificano l’uso soltanto nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica, per le proprietà antiflogistiche, antiedemigene, antiessudative e venotoniche, ricondotte al contenuto in β-escina (5). A tal proposito, l’EMA riporta sia un traditional use che un well-established use per gli estratti dei semi di ippocastano, indicandone un basso rischio di eventi avversi (6).
Il caso descritto di versamento pericardico essudativo può essere associato all’uso di ippocastano sulla base della correlazione temporale con l’uso del prodotto e dell’esclusione di cause alternative. Il versamento potrebbe essere stato causato da un’inibizione dell’aggregazione piastrinica che è stata descritta per l’ippocastano (7,8). In alternativa, considerando che il paziente ha assunto un prodotto di uso tradizionale, non ben definito e non purificato, si può ipotizzare la presenza nello stesso di sostanze che agendo da antigeni possono aver stimolato una risposta immunologica, sfociata nel versamento pericardico (9). Il versamento essudativo potrebbe essersi formato in questo quadro di infiammazione.
 
Il presente caso di tamponamento cardiaco (il primo descritto in letteratura) sottolinea la necessità, in caso di reazione avversa, di considerare tra le possibili cause, anche l’uso di preparati vegetali e quindi di acquisire, nell’anamnesi, informazioni circa l’uso degli stessi da parte del paziente. Inoltre, nel caso descritto, è stato utilizzato un preparato tradizionale di cui non è nota la composizione quali-quantitativa: ciò sottolinea ulteriormente la necessità di utilizzare preparati standardizzati e di buona qualità. 

Bibliografia

  1. Ernst E. Cardiovascular adverse effects of herbal medicines: A systematic review of the recent literature. Can J Cardiol 2003; 19: 818–827.
  2. Grob PJ, et al. Drug-induced pseudolupus. Lancet 1975; 2: 144–148.
  3. Edem E, et al. Acute Effusive Pericarditis due to Horse Chestnut Consumption. Am J Case Rep 2016; 17: 305-308.
  4. Sirtori CR. Aescin: pharmacology, pharmacokinetics and therapeutic profile. Pharmacol Res 2001; 44: 183-93.
  5. Domanski D, et al. Molecular Mechanism for Cellular Response to β-Escin and Its Therapeutic Implications. PLoS One 2016; 11: e0164365.
  6. http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Herbal_-_Community_herbal_monograph/2010/01/WC500059105.pdf
  7. Felixsson E, et al. Horse chestnut extract contracts bovine vessels and affects human platelet aggregation through 5-HT(2A) receptors: An in vitro study. Phytother Res 2010; 24: 1297–301.
  8. Jagroop IA. Plant extracts inhibit ADP-induced platelet activation in humans: Their potential therapeutic role as ADP antagonists. Purinergic Signal 2014; 10: 233–39.
  9. Horse Chestnut. National Center for Complementary and Integrative Health (NCCIH) [online] updated 2012. [Cited 2015 Nov 6]. Ava
Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2017