Attività antivirale reale di oli essenziali e di terpeni caratteristici, in essi contenuti, contro il Coronavirus: un aggiornamento

A cura di Annabella Vitalone; Dipartimento Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”. Sapienza Università di Roma

Gruppo di Lavoro di Farmacognosia, Fitoterapia e Nutraceutica della Società Italiana di Farmacologia.

 

(Nadjib BM. Effective antiviral activity of essential oils and their characteristic terpenes against Coronaviruses: An Update. J Pharmacol Clin Toxicol 2020; 8: 1138)

 

Le piante medicinali e i loro derivati sono ampiamente utilizzati in diversi campi e, in base alla loro composizione fitochimica caratteristica, presentano diverse proprietà biologiche. In particolare, gli oli essenziali (OE) ed i monoterpeni e sesquiterpeni ossigenati in essi presenti sono noti per essere attivi contro una vasta gamma di virus.

Nonostante vengano continuamente acquisite nuove informazioni, il ceppo di coronavirus, noto come SARS-CoV-2, responsabile della sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus (COVID-19), è da considerarsi ancora molto nuovo e l’attività degli OE nei suoi confronti è poco nota.

Tuttavia, è plausibile supporre che alcuni OE (ed i relativi terpeni in essi contenuti) possano offrire un livello di difesa apprezzabile, nello stesso modo in cui lo esercitano contro molti altri virus già noti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 30 gennaio 2020, ha dichiarato lo stato di emergenza mondiale per la salute e l’11 febbraio 2020 ha definito il SARS-CoV-2 come people enemy number one (1).

I dati relativi alla generica attività antivirale degli OE e alla descrizione specifica del virus e della sua diffusione sono riportati nell’articolo oggetto del presente commento (1), a cui si rimanda per una lettura più approfondita.

 

Sebbene esistano farmaci antivirali autorizzati alla commercializzazione, numerose infezioni virali sono difficili da trattare (in termini di virulenza, latenza, resistenza). Per questa ragione, l’industria farmaceutica punta sempre di più all’individuazione di lead compounds, provenienti dal regno vegetale.

Diversi costituenti fitochimici degli oli essenziali si sono dimostrati attivi contro il SARS-CoV.

Il sito di legame ed il meccanismo d’azione dell’effetto antivirale non è del tutto conosciuto, ma è noto che l’involucro virale esterno, acquisito dalla cellula ospite, presenta una struttura a doppio strato fosfolipidico, munito di proiezioni glicoproteiche (prolungamenti, denominati glicoproteine Spike) che conferiscono il tipico aspetto “a corona” del virus.

Dato che molti OE hanno la capacità di permeare le membrane biologiche, distruggendole, si pensa che l’effetto antivirale degli OE consista probabilmente nell’interferenza con le proteine della membrana virale, coinvolte nell’attacco delle cellule ospiti.

 

Commento

L’importanza del commentare questo articolo non risiede solo nell’articolo stesso, ma anche e soprattutto nella rilevanza della comunicazione scientifica in questo delicato momento pandemico.

 

E’ noto che molte piante medicinali possiedono varie proprietà biologiche (analgesiche, antinfiammatorie, antiossidanti, fungicide, larvicide e molte altre ancora).

Tuttavia, nel caso specifico di quelle contenenti OE, è anche vero che tra le centinaia disponibili in commercio, al contrario dell’opinione comune, solo una dozzina possiede un elevato potenziale antimicrobico, tale da potere essere considerabile come alternativa ai composti sintetici ai quali si sia sviluppata resistenza dei microrganismi patogeni (2).

L’attività di OE (quali ad esempio quelli ottenuti da Laurus nobilis e Salvia officinalis) è stata già descritta anni fa, come possibile attività contro il virus a RNA, SARS-CoV, responsabile della SARS (3).

Tuttavia, per gli OE va ricordato che la loro azione biologica sembra correlabile a gruppi fenolici, aromatici o alcolici, ma la loro volatilità ne limita l’azione e la relativa attività (2).

Per tale motivo preparazioni specificatamente studiate in campo farmaceutico contribuirebbero a migliorarne l’utilità.

Nell’articolo di Nadjib si fa esteso riferimento a studi, soprattutto preclinici, dell’effetto antivirale di molti OE, estratti da piante diverse (Nigella sativa, Melaleuca alternifolia, ecc.).

Tuttavia, nonostante il titolo, l’esplicito riferimento ad OE specifici ad attività antivirale verso il COVID-19 è marginale.

Da ciò l’esigenza di un breve commento sulla comunicazione scientifica.

 

Seguiamo molto le informazioni che ci arrivano dai media (tv, radio ed internet soprattutto); tuttavia, alcune di queste appaiono superficiali o possono essere totalmente errate.

Per questo è nata l’esigenza da parte del Ministero della Salute di effettuare alcune puntualizzazioni, prima fra tutte quella di ricordare ai consumatori di diffidare dalle indicazioni fuorvianti di prodotti alimentari (integratori, prodotti erboristici, alimenti, ecc.) che rivendichino attività sulla riduzione del rischio di contrarre il coronavirus.

Il Ministero ricorda che i claims del settore alimentare sono autorizzati dalla Commissione Europea, sulla base di una valutazione scientifica dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, EFSA).

A tale riguardo il Ministero specifica che, ad oggi, ogni effetto vantato nei confronti del COVID-19 da parte dei prodotti alimentari di cui sopra è privo di ogni fondamento scientifico (4).

Così come prive di fondamento sono altre credenze secondo le quali si possa attuare una prevenzione e/o una cura, mangiando peperoncino, aglio, arance, limoni, miele e soprattutto (visto il contesto dell’articolo riportato) piante aromatiche (basilico, rosmarino, origano, ecc.) contenenti oli essenziali.

Sebbene ogni alimento possa avere un valore biologico specifico (attività nutrizionali, antibatteriche, antiossidanti, ecc.), questo non implica che siano utili contro il COVID-19.

 

Le fake news che circolano sull’argomento hanno spinto il Ministero della Salute a pubblicarne un elenco, tra cui anche le seguenti: mosche e zecche diffondono l’infezione; latte e vaselina (posta intorno alle narici per favorire l’intrappolamento!) proteggono dal virus; oppure che l’ozono ed il vapore abbiano effetto sterilizzante e protettivo nei confronti del COVID-19. L’elenco completo è disponibile sul portale del Ministero (5).

 

In conclusione, qualunque notizia che oggi riporti la parola “COVID-19” (“coronavirus” o similari) richiama fortemente l’attenzione, indipendentemente dalla sua valenza scientifica.

Si fa fatica ad evidenziare farmaci specificatamente efficaci verso il coronavirus.

Conseguentemente, tutto ciò che è alternativo alla ricerca squisitamente scientifica e/o pubblicizzato senza solide basi, che sono il presupposto del successo di un trattamento, andrebbe “appoggiato” (non necessariamente “abbandonato”) su un bancone di laboratorio per essere sottoposto agli idonei approfondimenti del profilo di sicurezza (talvolta dubbio) e dell’evidenza di efficacia (spesso non nota).

 

Bibliografia

1.      Nadjib BM. Effective antiviral activity of essential oils and their characteristic terpenes against Coronaviruses: An Update. J Pharmacol Clin Toxicol 2020; 8: 1138.

2.      Wińska K, et al. Essential Oils as Antimicrobial Agents—Myth or Real Alternative? Molecules 2019; 24: 2130.

3.      Loizzo MR, et al. Phytochemical analysis and in vitro antiviral activities of the essential oils of seven Lebanon species. Chem Biodivers 2008; 5: 461–470.

4.      Ministero della Salute. Indicazioni per il consumatore. Aprile 2020. Ultimo accesso: 10 maggio 2020.

5.      Ministero della Salute. Covid-19 – Attenti alle bufale. Maggio 2020. Ultimo accesso: 11 maggio 2020.

Ultimo aggiornamento: 22 giugno 2020