Osteonecrosi del canale uditivo esterno indotta da bifosfonati

A cura di Ilaria Marcianò. UOSD Farmacologia Clinica. AOU “G. Martino” Messina

Sulla rivista Prescrire International è stato riportato un articolo (1) relativo all’osteonecrosi del canale uditivo esterno, indotta da bifosfonati, reazione avversa meno frequente rispetto all’osteonecrosi della mandibola/mascella ma ugualmente invalidante.

Alla fine del 2015, l’agenzia regolatoria britannica (MHRA) ha comunicato che sono stati segnalati 29 casi, in tutto il mondo, di osteonecrosi del canale uditivo esterno attribuita a bifosfonati.
Questi casi si sono verificati in pazienti oncologici o con osteoporosi, che assumevano bifosfonati per via orale o endovenosa. In alcuni casi, entrambe le orecchie erano coinvolte nello sviluppo dell’osteonecrosi.
In diversi pazienti si è sviluppata anche osteonecrosi della mandibola/mascella, una reazione avversa dei bifosfonati riconosciuta oltre 10 anni fa e molto più comune rispetto all’osteonecrosi del canale uditivo esterno. La maggior parte dei pazienti era in trattamento con bifosfonati da 2 anni o più.

È noto inoltre che una serie di altri farmaci può indurre osteonecrosi della mandibola/mascella, ad esempio il denosumab, un farmaco impiegato per il trattamento dell’osteoporosi e delle metastasi ossee, che è stato riportato come causa di osteonecrosi del canale uditivo esterno e sordità, ma anche farmaci antitumorali ad azione anti-VEGF, quali bevacizumab, sunitinib e sorafenib, la radioterapia e i corticosteroidi.

In sintesi

Dal momento che l’osteonecrosi correlata a bifosfonati è potenzialmente grave e invalidante, tale rischio dovrebbe essere rapportato ai benefici attesi dalla terapia con questa classe di farmaci. 

Bibliografia

  1. Prescrire International 2016; 25: 154.

Link

Osteonecrosi

Osteonecrosi della mascella/mandibola

Ultimo aggiornamento: 28 luglio 2016