Pancreatite associata a metimazolo

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Una donna di 72 anni si presentò in ospedale riferendo l’insorgenza di palpitazioni e dispnea da 1 mese e diarrea da 1 settimana.

I risultati di laboratorio evidenziarono un’alterazione dei livelli degli ormoni tiroidei:

  • TSH: < 0,003 µIU/ml (range di riferimento 0,50-4,30)
  • FT3: 13,5 pg/ml (range di riferimento 2,30-4,10)
  • FT4: 4,17 ng/dl (range di riferimento 0,70-1,70)

 

Risultavano aumentati anche gli anticorpi (TSH-receptor antibody, TRAb; thyroglobulin antibody, TgAb e thyroperoxidase antibody, TPOAb)

 

L’ecografia tiroidea evidenziò un aumento di volume della ghiandola con aumento del flusso ematico.

La radiografia toracica rivelò la presenza di versamento pleurico bilaterale. L’elettrocardiogramma mostrò la presenza di fibrillazione atriale e l’ecocardiogramma evidenziò un’alterazione della funzionalità del ventricolo sinistro.

Venne fatta diagnosi di malattia di Graves, per cui la paziente venne trattata con metimazolo (tiamazolo) 1 mg/die e ioduro di potassio (50 mg/die).

Inoltre, furono somministrati apixaban, diltiazem e bisoprololo, oltre a torasemide, digossina e tolvaptan.

 

I livelli di FT3 and FT4 gradualmente diminuirono e i sintomi si attenuarono.

 

Dodici giorni dopo, la paziente sviluppò febbre, dolore addominale e diarrea.

Venne effettuata una TAC addominale e fu sospettata la presenza di diverticolite.

Gli esami di laboratorio evidenziarono i seguenti risultati:

  • Amilasi: 212 U/L (range di riferimento 44-132);
  • Lipasi: 923 U/L (range di riferimento 13-55)

 

Il trattamento con metimazolo venne interrotto.

La febbre e i dolori addominali si risolsero completamento nell’arco di pochi giorni, mentre trascorsero diversi giorni prima che si normalizzassero i livelli degli enzimi pancreatici.

 

Il trattamento con metimazolo può determinare l’insorgenza di rash cutaneo e alterazione dei parametri di funzionalità epatica. L’effetto avverso più grave associato a metimazolo è l’agranulocitosi, che nella maggior parte dei casi insorge in un periodo compreso tra 2 settimane e 3 mesi dall’inizio del trattamento.

In letteratura sono stati riportati casi di pancreatite associata al trattamento con metimazolo (2-9).

 

Bibliografia

  1. Yoshimura Y, et al. A case of methimazole-induced acute pancreatitis with an HLA allele causing antithyroid drug-induced agranulocytosis. J Endocr Soc 2022; 6: bvac038.
  2. Taguchi M, et al. Acute pancreatitis and parotitis induced by methimazole in a patient with Graves’ disease. Clin Endocrinol 1999; 51: 667-670.
  3. Yang M, et al. Acute pancreatitis induced by methimazole in a patient with Graves’ disease. Thyroid 2012; 22: 94-96.
  4. Abraham A, et al. Acute pancreatitis induced by methimazole therapy. Case Rep Gastroenterol 2012; 6: 223-231.
  5. Jung JH, et al. Acute pancreatitis induced by methimazole treatment in a 51-year-old Korean man: a case report. J Korean Med Sci 2014; 29: 1170-1173.
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  7. Kikuchi I, et al. Methimazole-induced acute pancreatitis: a case report. Clin J Gastroenterol 2019; 12: 239-242.
  8. Brix TH, et al. Methimazole and risk of acute pancreatitis. Lancet Diabetes Endocrinol 2020; 8: 187-189.
  9. Pecere A, et al. Methimazole treatment and risk of acute pancreatitis: a population-based cohort study. J Clin Endocrinol Metab 2020; 105: e4527-e4530.
Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2022