Interazione farmacologica in un paziente sottoposto a trapianto renale

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina

 

Caso clinico (1)

Un uomo di 49 anni venne ricoverato per letargia, tinnito e visione offuscata insorti da 4 giorni.

Il paziente, che aveva subito un trapianto renale 27 anni prima, era affetto da epilessia ed ipertensione. Inoltre, era un fumatore cronico (1 pacchetto al giorno).

L’uomo era in trattamento con prednisolone, ciclosporina, carbamazepina, valproato, metoprololo, felodipina, acido acetilsalicilico e simvastatina.

 

Una settimana prima del ricovero, il paziente era stato sottoposto a trattamento con metilprednisolone per via endovenosa; inoltre, la ciclosporina era stata sostituita con il tacrolimus, mentre la felodipina con il diltiazem.

 

Al momento del ricovero, la visita non evidenziò problemi cardiovascolari e respiratori, né aumento di volume degli organi addominali.

Gli esami del sangue mostrarono valori normali degli elettroliti, ma un livello elevato di carbamazepina.

 

Pertanto, venne fatta diagnosi di tossicità da carbamazepina dovuta ad interazione con il diltiazem.

La terapia con carbamazepina venne interrotta per 1 giorno e poi ripresa alla dose più bassa.

A seguito della riduzione del dosaggio della carbamazepina, i sintomi neurologici migliorarono durante il ricovero in ospedale.

Il paziente venne dimesso con un regolare monitoraggio del farmaco; l’alterazione visiva e il tinnito si risolsero completamente.

 

La carbamazepina ha un’emivita plasmatica che varia da 30 a 40 ore.

La somministrazione concomitante di diltiazem provoca un’inibizione del metabolismo della carbamazepina che può determinare l’insorgenza di tossicità caratterizzata da nistagmo, diplopia, atassia, insufficienza respiratoria, crisi convulsive, aritmia cardiaca ed ipotensione.

 

Bibliografia

  1. Min-Hui Tan, et al. A case of inappropriate drug–drug interaction in kidney transplant. Clin Med 2022; 22: 169–171.
Ultimo aggiornamento: 06 maggio 2022