Sindrome serotoninergica associata a trattamento con sertralina e linezolid

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
La sindrome serotoninergica deriva da un’eccessiva stimolazione dei recettori della serotina, a livello del sistema nervoso (1) ed è caratterizzata dall’improvvisa insorgenza di una triade di sintomi che include alterazioni cognitive e comportamentali (agitazione, ipomania e stato confusionale), instabilità del sistema autonomo (ipertermia, diaforesi, diarrea, midriasi e tachicardia) e problemi neurologici (iperreflessia, miocloni, tremori, incoordinazione e rigidità) (2).
In letteratura è stato riportato un caso di sindrome serotoninergica che si è sviluppata in una paziente in trattamento con linezolid e sertralina (3).
 
Caso clinico (1)
Una donna di 82 anni si presentò con febbre di grado elevato, diarrea e bruciore alla minzione.
La paziente era in trattamento con sertralina (100 mg/die) da 3-4 giorni per depressione maggiore.
Quando la donna arrivò al Pronto Soccorso la temperatura corporea era 38,9°C, la frequenza cardiaca 100 battiti/minuto, la pressione 162/78 mm Hg e la frequenza respiratoria 30 atti/minuto.
I risultati degli esami di laboratorio erano i seguenti: emoglobina 10,1 g/dl, leucociti 6200/mm3 (49% neutrofili, 40% linfociti e 5% eosinofili), azotemia 32 mg%, creatinina 0,7 mg%, Na 143 mEq/L, K 4,1 mEq/L e Cl 100 mEq/L.
La paziente fu trattata con cefalosporine. Dopo 48 h, l’urinocultura evidenziò la presenza di Escherichia coli, per cui fu continuato il trattamento con lo stesso antibiotico.
Al terzo giorno, sospettato un’infezione ospedaliera, la terapia antibiotica fu modificata e fu aggiunto il linezolid.
Tuttavia, di notte la donna manifestò alterazione del sensorio con difficoltà respiratorie e febbre di grado elevato che non rispondevano al trattamento antipiretico.
Per tale motivo la paziente fu trasferita in Unità di Terapia Intensiva.
Oltre all’aumento della temperatura, la donna presentava una frequenza cardiaca di 126 battiti/minuto, pressione arteriosa 158/72 mm Hg e frequenza respiratoria 50 atti respiratori/minuto.
Le pupilla (diametro 3 mm) reagivano alla luce bilateralmente. Tutti e quattro le estremità si muovevano con stimoli dolorosi.
Era presente una rigidità alle estremità inferiori bilateralmente che era superiore rispetto a quella delle estremità superiori, oltre che una iperreflessia a livello di entrambe le estremità inferiori.
Il corteo sintomatologico a livello neurologico, le alterazioni dello stato mentale, il trattamento con farmaci che agiscono a livello serotoninergico, l’assenza di altre patologie del sistema nervoso centrale hanno portato alla diagnosi di sindrome serotoninergica.
Il trattamento con sertralina e linezolid venne interrotto e la paziente venne idratata con liquidi per via endovenosa.
Nell’arco di 24 ore lo stato mentale della paziente migliorò e al secondo giorno i parametri rientrarono nei valori basali per cui la donna fu dimessa dall’Unità di Terapia Intensiva con un follow-up psichiatrico.
 
La sindrome serotoninergica dovrebbe essere sospettata in un soggetto in trattamento con un farmaco che può agire sul sistema serotoninergico e in cui insorge improvvisamente una sintomatologia caratterizzata da alterazioni a livello neurologico e dello stato mentale.
Spesso tale sindrome insorge a seguito del trattamento con due o più farmaci che causano un eccessivo rilascio di serotonina e blocco della ricaptazione.
Di solito i sintomi insorgono entro 6-8 ore dalla somministrazione del farmaco e possono variare da lievi a potenzialmente pericolosi per la vita.

Bibliografia

  1. Birmes P, et al. Serotonin syndrome: A brief review. CMAJ 2003; 168: 1439–42.
  2. Sternbach H. The serotonin syndrome. Am J Psychiatry 1991; 148: 705–13.
  3. Hasani R, et al. Serotonin syndrome induced by combined use of sertraline and linezolid. Anesth Essays Res 2019; 13: 188–190.

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Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2019