Prurito genitale associato ad inibitori di SGLT-2

A cura di Alessandra Russo. Specialista in Tossicologia Medica. Messina
 
Caso clinico 1
Una donna di 71 anni con una storia di diabete di tipo 2 ed ipertensione iniziò un trattamento con empagliflozin.
Un mese dopo aver iniziato il trattamento con empagliflozin, la paziente manifestò una cistite. Inoltre, la paziente riferì l’insorgenza di candidosi, bruciore e rossore a livello dell’area urogenitale, oltre ad ipoglicemia. Nell’arco di 5 giorni il prurito aumentò sempre più fino a diventare insopportabile.
La donna venne trattata con antibiotici e crema antimicotica, oltre che con una pomata a base di cortisone, mentre fu interrotto il trattamento con empagliflozin.
 
Caso clinico 2
Una donna di 60 anni sviluppò prurito, indolenzimento e rossore a livello dell’area genitale durante il trattamento con dapagliflozin. Fu fatta di diagnosi di candidosi, per cui la donna venne trattata con crema antimicotica. Poichè la paziente non traeva giovamento dalla crema, decise spontaneamente di sospendere il trattamento con dapagliflozin.
 
Discussione
Il trattamento con antidiabetici che agiscono come inibitori di SLGT-2 è associato ad un aumento di rischio di infezioni genitali a causa degli elevati livelli di glucosio nelle urine.
E’ stato stimato che tali infezioni colpiscono il 5-10% dei pazienti trattati con inibitori di SGLT-2 e sono più frequenti nelle donne in pre-menopausa, in pazienti con una storia di infezioni genitali e nei soggetti obesi.
Non sono disponibili evidenze di una correlazione tra l’incidenza di infezioni genitali e la quantità di glicosuria osservata durante i trial clinici. Inoltre, il tasso di infezione è maggiore nei primi mesi di trattamento.
Nel database dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (VigiBase) fino al 6 novembre 2016 sono state identificate 99 segnalazioni di “prurito genitale” associate ad inibitori di SLGT-2 (dapagliflozin, canagliflozin e empagliflozin) ed in particolare:

–  48 per dapagliflozin (48,5%)
– 31 per canagliflozin (31,3%)
– 20 per empagliflozin (20,2%).

  • Nel 67,7% dei casi si trattava di pazienti di sesso femminile, mentre nel 28,3% delle segnalazioni i pazienti erano maschi.
  • Il 40,4% delle segnalazioni proveniva dalle Americhe, il 36,4% dall’Europa e il 23,2% dall’Asia.
  • Oltre a prurito genitale, sono state riportate altre reazioni quali sensazione di bruciore genitale (9,1%), pollachiuria (7,1%) e disuria (5,1%).
  • In 23 casi la segnalazione è stata effettuata da consumatori o comunque non da operatori sanitari, 8 dei quali sono stati classificati come “gravi”, mentre 25 segnalazioni sono state effettuate da medici (in nessun caso la reazione è stata classificata come “grave”).
  • Inoltre, 54 segnalazioni (54,5%) riportavano che il trattamento con il farmaco era stato interrotto a seguito dell’insorgenza della reazione avversa.

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Ultimo aggiornamento: 06 settembre 2017